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Sono un uomo di frontiera,
mi sento a casa in tutti i luoghi in cui Oriente e Occidente,
le due parti del mio cuore, possano essere libere di amarsi.
La voce di Fabrizio Piepoli è un universo fluido. Circondata da molteplici strumenti che fanno da controcanto al suo stile fortemente melismatico, è una voce di tenore leggero capace però di toccare i suoni gravi del registro baritonale e di estendersi a quelli acuti di contralto. Una vocalità sofisticata che gioca continuamente con la propria identità, con il maschile e il femminile, con la geografia e l’appartenenza.
Sono canzoni, le sue, immerse in uno scenario cinematico in bilico tra arcaico e moderno, dove le corde del saz turco e dell’oud arabo si intrecciano agli arpeggi dei sintetizzatori e ai beat urbani del campionatore, paesaggi sonori in cui Fabrizio racconta le sue radici, con una voce che è incontro tra Oriente e Occidente.
Un sound che si chiama Tarabtella, una fusione in chiave elettronica e contemporanea tra l’anima profonda della melodia araba, il tarab, e la pulsazione ritmica della tradizionale tarantella pugliese,
la gioia della danza e l’estasi dell’ascolto.
Fabrizio Piepoli è un cantante, polistrumentista, produttore pugliese, docente di canto e musiche tradizionali presso il Conservatorio di Lecce. La sua attività di musicista e ricercatore accademico si muove a cavallo tra le tradizioni del Sud Italia e dei mondi arabo-andaluso e mediorientale, attraverso collaborazioni con artisti ed etnomusicologi provenienti da tutto il Mediterraneo, con l’intento di promuovere un dialogo incessante tra Oriente e Occidente. Ha collaborato tra gli altri con Teresa De Sio, Raiz, Planet Funk, Bobby Mc Ferrin, David Murray, Ramzi Aburedwen, incidendo più di 30 lavori discografici.