WORKSHOP

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LE VIE DEI CANTI
Laboratorio di canto corale sulle musiche tradizionali del Mediterraneo 

Le vie dei canti nasce dalla mia esperienza artistica e didattica pluri-decennale nell’ambito delle musiche di tradizione – o ad essa ispirate – del Mediterraneo.
L’obiettivo comune è quello di studiare la tradizione vivificandola attraverso un agire artistico moderno e consapevole, operando cambiamenti e innovazioni che ne garantiscano la sopravvivenza, come innesti necessari affinchè questo prezioso e plurisecolare ‘albero di canti’ possa continuare a germogliare e mettere frutti.

Questo laboratorio, aperto a musicisti professionisti e non, verte sullo studio di alcuni stili di canto tradizionali di area mediterranea partendo dal ricco repertorio pugliese di canti ‘alla stisa’, stornelli, tarantelle, pizziche di aria salentina, murgiana e garganica. Ad esso vi si affianca di volta in volta lo studio di differenti tradizioni musicali: villanella napoletane e villancicos spagnoli, cantighe sefardite e galego-portoghesi, canti tradizionali del Medioriente e del Maghreb, polifonie dei Balcani, canti sacri e paraliturgici ortodossi, sefarditi, maroniti. 
La tradizione è insieme testo e pretesto, approfondimento e riflessione del tracciato storico, così come è giunto a noi attraverso innumerevoli adattamenti e ‘varianti’ operati nel corso di decenni o a volte secoli, e possibilità di innestare in questo tracciato creativo la propria ‘variante’. La pratica dell’improvvisazione è in questo senso lo strumento privilegiato per esplorare e declinare le possibilità del nuovo.

La polifonia è una scelta operativa consapevole. In quanto evento aggregativo degli individui e delle differenti sensibilità è stata per lunghi secoli espressione di un modello sociale che privilegiava artisticamente l’espressione di un sentire collettivo, condiviso e compartecipato piuttosto che l’esaltazione solitaria dell’individuo. Ogni voce in un canto polifonico è fondamentale e indispensabile e deve muoversi nell’ascolto e nel rispetto delle altre. 
Nonostante l’origine quasi sempre orale, ‘non scritta’ di queste intonazioni e melodie, tramandatesi nei secoli di voce in voce, il lavoro di questo laboratorio prevede l’uso della partitura. Ciononostante ai partecipanti non è richiesta necessariamente la capacità di lettura dello spartito (vengono messi a disposizione files audio con le singole parti registrate) quanto un buon orecchio musicale e la capacità di sapersi ‘sintonizzare’ con le altre voci.

 

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